XXX Domenica del tempo ordinario (commento) – Bartimeo

Il vangelo di questa domenica ci presenta una delle guarigioni più famose: quella del cieco Bartimeo, avvenuta a Gerico.

L’episodio è noto e il testo molto lineare: le persone coinvolte sono Gesù, che «insieme ai suoi discepoli e a molta folla» sta partendo da Gerico e Bartimeo (letteralmente «il figlio [bar] di Timeo»), che è cieco.

Essere disabile all’epoca di Gesù voleva dire non corrispondere al modello di membro del popolo eletto: seppur infatti Bartimeo è ebreo, maschio, adulto, non è però sano e così va a ingrossare la schiera di coloro che erano considerati inferiori, insieme ai non ebrei, alle femmine, ai bambini.

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XXX Domenica del Tempo ordinario – letture

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,46-52)

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

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