Corpus Domini (commento)

Questa domenica si celebra la solennità del Corpus Domini.

La seconda lettura – tratta dalla lettera di san Paolo ai Corinzi – contiene il racconto dell’istituzione dell’eucarestia che – come è noto – è narrata quattro volte nel Nuovo Testamento: qui e nei sinottici.

Giovanni non ne parla: durante l’ultima cena, descrive, infatti, la lavanda dei piedi; tuttavia dedica il sesto capitolo del suo vangelo al discorso sul pane del cielo.

Il continuo rimando tra pane-vino, corpo-sangue, condivisione del cibo, dono di sé, dare da mangiare se stessi è indubbiamente uno dei fili conduttori della rivelazione di Gesù.

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Corpus Domini (letture)

Dal vangelo secondo Luca (Lc 9,11-17)

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a compare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

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Trinità (commento)

Questa settimana ricomincia il tempo ordinario che ci accompagnerà fino al prossimo avvento.

Abbiamo, dunque, davanti diversi mesi per concentrarci sulla vita di Gesù così come si è dipanata tra l’inizio della sua missione con il battesimo al Giordano e gli eventi della sua passione, morte e risurrezione (sui quali ci siamo soffermati in quaresima e nel tempo di Pasqua).

Tuttavia, il tempo ordinario inizia con la celebrazione di tre festività particolari: due che ci accompagnano ogni anno (la Trinità e il Corpus Domini) e una (quella dei santi Pietro e Paolo) che quest’anno cade di domenica.

Prima di tornare alla vita pubblica di Gesù, abbiamo pertanto di fronte ancora qualche settimana “poco ordinaria” e, in particolare, come anticipato, in questa domenica la liturgia ci presenta la solennità della santissima Trinità.

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Trinità (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,12-15)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

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Pentecoste (letture)

Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11)

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

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Ascensione (commento)

La liturgia della parola di domenica ci presenta le due versioni attraverso cui l’evangelista Luca narra l’ascensione di Gesù.

Luca – autore anche degli Atti degli apostoli – fa proprio dell’ascensione l’episodio di congiunzione fra i suoi due libri.

La racconta alla fine del vangelo e all’inizio degli Atti.

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Ascensione (letture)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,46-53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

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VI Domenica di Pasqua (commento)

Il brano di vangelo di questa domenica è tratto dal lungo discorso che l’evangelista Giovanni fa pronunciare a Gesù durante l’ultima cena.

Da questo punto di vista le sue parole paiono anticipatrici di ciò che avverrà dopo la passione, morte e risurrezione: il dono dello Spirito (Pentecoste), il ritorno di Gesù al Padre (Ascensione), l’azione della Chiesa (ricordare tutto ciò che Egli ha detto).

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VI Domenica di Pasqua (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,23-29)

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

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