XXVII Domenica del tempo ordinario (commento) – Gesù femminista ante litteram

Il vangelo di questa domenica è tradizionalmente usato per fondare la dottrina cattolica dell’indissolubilità del matrimonio.

La frase «l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto» è stata spesso usata, in modo lapidario, per rispondere alle situazioni – sempre più numerose – di difficoltà matrimoniale, aggiungendo – a contesti già segnati dalla sofferenza – un carico di sensi di colpa e rassegnazione che niente avevano a che fare con l’annuncio della buona notizia del vangelo.

Senza dover fare chissà quale ricerca, però, leggendo solo le note della Bibbia CEI, ci si accorge che:

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XXVII Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal vangelo secondo Marco (Mc 10,2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

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