XXVI Domenica del tempo ordinario (commento)
La prima parte del vangelo di questa domenica è collegata con la prima lettura e affronta la questione del come porsi di fronte a coloro che, pur non essendo del “nostro giro”, agiscono secondo Dio.
XXVI Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal vangelo secondo Marco (Mc 9,38-43.45.47-48)
In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nelle Geenna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geenna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
XXV Domenica del tempo ordinario (commento)
Il vangelo di questa domenica ci propone il secondo annuncio della passione di Gesù.
Non andrà molto meglio del primo (che abbiamo visto la settimana scorsa).
XXV Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal vangelo secondo Marco (Mc 9,30-37)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafarnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
XXIV Domenica del tempo ordinario (commento)
Il vangelo che la liturgia ci propone per questa domenica è il brano centrale di Marco.
È il testo che segna il passaggio tra il “primo tempo” della sua opera e il “secondo tempo”.
XXIV Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8,27-35)
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Corso biblico sui Libri sapienziali
A questo link è possibile (ri)ascoltare il corso biblico sui Libri sapienziali, tenuto c/o la Fraternità di Lessolo, insieme a Davide Petrini e Mario Bianchi, a fine agosto 2024.
XXIII Domenica del tempo ordinario (commento)
Il brano di vangelo di questa domenica ci presenta una delle “fuoriuscite” di Gesù dalla Palestina.
Nel capitolo 7 di Marco, infatti, dopo la polemica con i farisei, Gesù va prima nella regione di Tiro e Sidone, dove incontra la donna siro-fenicia (uno degli incontri più interessanti della sua vita, perché quella donna riuscirà a fargli cambiare idea, cosa che non capita altre volte nel vangelo), e poi «di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone […] in pieno territorio della Decàpoli».
Siamo, dunque, in terra straniera e Gesù fa un altro incontro particolare: «Gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano».
XXIII Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal Vangelo di Marco (Mc 7,31-37)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».