II Domenica del tempo ordinario – commento – Dio non è il boia

Settimana scorsa abbiamo assistito all’inaugurazione, con il battesimo al Giordano, della vita pubblica di Gesù, della sua missione. Oggi – cambiando anche evangelista – facciamo un passettino in questa “vita pubblica”: Gesù incontra i suoi primi discepoli.

Noi forse abbiamo in mente la vicenda narrata dai sinottici, per cui Simone e Andrea e Giacomo e Giovanni, le due coppie di fratelli pescatori che Gesù chiama, lasciano tutto per seguirlo.

Il Quarto Vangelo – che come sappiamo ha una struttura diversa e segue un personale itinerario teologico – presenta una situazione differente: è Giovanni Battista che indica Gesù a due dei suoi discepoli (di cui uno è – appunto – Andrea, il fratello di Pietro, che per ora si chiama ancora Simone, e l’altro non è nominato). E lo indica definendolo “Agnello di Dio”.

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II Domenica del tempo ordinario – letture

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,35-42)

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

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