III Domenica di Avvento (commento) – Più il figlio è un relitto e più gli sta a cuore…

Questa settimana, la liturgia ci presenta nuovamente la figura di Giovanni Battista e – come domenica scorsa – si usano le sue parole “retrodatandole”.

Giovanni infatti, nel testo che ci viene proposto – sta parlando di Gesù («vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco») ormai adulto.

Siamo appena prima dell’inizio della vita pubblica di Gesù, quando Egli – ormai trentenne – inizierà la sua predicazione in Galilea, dopo il battesimo al Giordano.

Eppure il liturgista inserisce anche questo testo nel periodo dell’avvento, cioè come brano utile per prepararsi al Natale.

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II Domenica di Avvento (commento) – Cosa ci aspettiamo da questo Natale?

In questa seconda domenica di avvento, il liturgista “ruba” le parole che l’evangelista Luca ha scritto per annunciare l’entrata in scena di Gesù nella vita pubblica (quando Gesù ha già trentanni) e le adopera per prepararci al Natale.

Il testo è quello in cui si narra la predicazione di Giovanni Battista, che ha capito e vuol far sapere a tutti che qualcosa di decisivo sta per accadere.

Il liturgista prende questo brano e lo colloca in avvento, “retrodatando” l’annuncio e usandolo per la nascita di Gesù.

L’intenzione è quella di “svegliarci”, di farci tirar su la testa dall’immersione nelle occupazioni quotidiane, per farci porre attenzione su quello che di qui a poche settimane andremo a ricordare: un Dio che si è fatto uomo, è entrato nella storia (cioè nello scorrere del tempo) e ha preso corpo, facendosi carne, vulnerabile, mortale.

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