La Domenica di Pasqua si celebra la risurrezione di Gesù.
Il tratto più caratteristico di questo evento, così straordinario da apparire incredibile, è la sua discrezione.
Spesso ci festeggia la Pasqua con toni trionfalistici, spesso la si “usa” per indicare la “rivincita” di Gesù sulla morte e su tutti quelli che nella sua crocifissione avevano visto (o voluto) la sua sconfitta. Anche a noi, forse, in qualche discussione, è scappato detto: “Va beh, è morto, però poi è risorto”, come a dire… il “nostro” alla fine ha vinto.
I testi evangelici però non hanno questi toni.