Nel brano di vangelo di questa domenica di Pentecoste, compare per due volte il termine “Paràclito”.
Si tratta di un vocabolo propriamente giovanneo, dato che le 5 occorrenze di questa parola sono presenti solo nei suoi scritti (4 nel vangelo: le due del testo odierno + Gv 15,26 e Gv 16,7; 1 nella Prima lettera di Giovanni: 1Gv 2,1).
È l’immagine con cui l’evangelista connota lo Spirito santo.
Significa “avvocato”, “consolatore”.
Ma – anche se questa espressione ci è nota – credo la ricerca della sua etimologia possa aiutarci a entrare più in profondità nella comprensione.
“Paràclito” deriva dal verbo “parakaléo” che è composto dalla particella intensiva “parà” (= presso) e dal verbo “kaléo” (= chiamo).
Il senso originario del termine sarebbe, dunque, quello di “chiamo presso”, “chiamo vicino”, da cui le voci “avvocato” e “consolatore”.
Dato che spesso, le nostre riflessioni sullo Spirito santo si incagliano presto in una nebulosità da cui si fa fatica a uscire, l’immagine di qualcuno da chiamare per stare presso di noi, per stare dalla nostra parte mi paiono molto evocative.
Lo Spirito santo è il nuovo modo di essere presente del Padre e del Figlio nel mondo.
E sapere che questo nuovo modo di essere è un essere vicino, un essere un difensore e un essere consolante può essere molto significativo nelle nostre storie (individuali e collettive) così faticose.
Mi sembra anche un modo di essere del tutto in linea con quanto Gesù ci ha fatto conoscere circa il volto di Dio.
Ecco perché – oltre al termine “Paràclito” – questa settimana risuona fortemente in me anche l’altra frase che Giovanni fa pronunciare a Gesù: «Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Nella viscosità delle nostre esistenze, spesso è facile confondersi su chi è Dio; a volte sembra totalmente assente; altre ci risulta incomprensibile; sovente il suo volto, quello che tramite Gesù abbiamo conosciuto, appare non credibile; talvolta pensiamo che siano altri i suoi volti.
E, invece, c’è uno Spirito (il suo) da chiamare in nostro soccorso, che ci riporta a quell’autenticità che Gesù ha rivelato.
Forse dovremmo tenercelo un po’ più caro questo Spirito.