V Domenica di Pasqua (commento) – Fiorire

Il brano di vangelo di questa domenica ci propone la famosa metafora della vite.

Il testo però contiene già anche la spiegazione delle immagini metaforiche con la loro corrispondenza nella realtà: il Padre è rappresentato dalla figura dell’agricoltore, Gesù da quella della vite e noi da quella dei tralci.

Le espressioni che segnalano le relazioni in atto sono l’attività dell’agricoltore-Padre (prendersi cura della vigna, tagliando e potando), quella reciproca della vite-Gesù e dei tralci-noi (rimanere: «Rimanete in me e io in voi»), quella dei tralci-noi (portare frutto).

Anche se istintivamente ci verrebbe subito da precipitarci su ciò che dobbiamo fare noi (una precipitazione sempre un po’ figlia dell’ansia di essere all’altezza, ansia a sua volta figlia della permanente atavica paura di non piacere a Dio, paura a sua volta figlia di una scorretta immagine di Dio che abbiamo nel cuore), ritengo che sia importante soffermarsi su tutti gli attori che il vangelo mette in campo e su ciascuno dei ruoli che essi svolgono.

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