1 Novembre – Tutti i santi (commento)

Quest’anno la festa di tutti i santi, 1 novembre, cade di domenica e così la liturgia della 31° domenica del tempo ordinario viene sostituita da quella di questa solennità.

Il testo di vangelo è quello delle beatitudini secondo l’evangelista Matteo.

Innanzitutto mi pare utile ricordare chi il vangelo definisce “beati”:

  • i poveri in spirito
  • gli afflitti
  • i miti
  • quelli che hanno fame e sete della giustizia
  • i misericordiosi
  • i puri di cuore
  • gli operatori di pace
  • i perseguitati per causa della giustizia

+ «voi, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia».

Sono tutti termini che conosciamo – forse a memoria – ma il cui significato non sempre ci appare evidente. Necessitano di una spiegazione – a mio parere – in particolare le espressioni “poveri in spirito” e “puri di cuore”, perché tradizionalmente un po’ fumosi o spesso travisati.

Continue Reading

1 Novembre – Tutti i santi (letture)

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 5,1-12)

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

Continue Reading

XXX Domenica del Tempo ordinario (commento) – Il comandamento dell’amore

«Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Quel “dipendono” letteralmente è “essere sospeso”, “essere appeso”. È, per intenderci, lo stesso verbo che Luca usa negli Atti degli apostoli per dire: «Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce».

La traduzione letterale della frase conclusiva del brano di questa domenica suonerebbe pertanto così: «A questi due comandamenti è sospesa/appesa tutta la legge e i profeti».

Continue Reading

XXX Domenica del Tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,34-40)

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Continue Reading

XXIX Domenica del Tempo ordinario – commento “Date a Cesare…”

La frase con cui si conclude il vangelo di oggi è probabilmente una delle più celebri tra quelle pronunciate da Gesù nei vangeli: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Per comprenderne il significato è utile innanzitutto non toglierla dal contesto che l’ha originata (come invece fanno spesso quelli che la citano):

Continue Reading

XXIX Domenica del Tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,15-21)

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Continue Reading

XXVIII Domenica del tempo ordinario (commento) – La frustrazione di Gesù

Il vangelo di questa settimana, con la sua parabola, rispecchia sostanzialmente i temi di domenica scorsa, con la dura critica nei confronti dell’apparato religioso ebraico «gli invitati alle nozze» che «non volevano venire» e l’annuncio che sarebbero stati sostituiti: «andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze».

C’è però un elemento in più, che è anche quello che attira immediatamente l’attenzione: «Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

Anche tra i nuovi invitati, tra i commensali, c’è qualcuno che non è “eletto”.

Ciò che lo contraddistingue è il non avere «l’abito nuziale».

È su questo elemento di novità rispetto a settimana scorsa che appunteremo la nostra attenzione.

Continue Reading

XXVIII Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,1-14)

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Continue Reading