V Domenica del tempo ordinario (commento)

Anche il vangelo di questa domenica è tratto dal primo capitolo di Marco, all’interno del quale viene presentato un quadro generale dell’attività di Gesù.

Sono tre i tratti caratteristici della sua vita pubblica che oggi sono messi in luce: la capacità di liberare dal male (dalle malattie); il bisogno di vivere momenti di dialogo personale con Dio, suo Padre; il desiderio di non rimanere fisso in un solo posto (Cafàrnao).

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V Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,29-39)

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

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IV Domenica del tempo ordinario (commento)

Il vangelo di questa domenica è tratto dal primo capitolo di Marco. Siamo proprio agli inizi della missione pubblica di Gesù, la quale – come sappiamo – è caratterizzata da incontri, parole, gesti…

In particolare, oggi l’incontro-scontro narrato è quello con un indemoniato, nella sinagoga di Cafàrnao.

Leggendo il testo, mi è sembrato di avere un déjà vu, perché una quindicina di anni fa ho partecipato a un incontro di approfondimento sul vangelo e, mentre il relatore parlava, un signore del pubblico si è messo a inveire contro di lui.

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IV Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,21-28)

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

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III Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,14-20)

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

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II Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,35-42)

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

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Battesimo del Signore (commento)

Questa domenica, così prossima all’Epifania, segna la ripartenza del tempo ordinario.

Terminato il periodo di Natale, in cui ci siamo concentrati sugli eventi originari dell’esperienza storica di Gesù, ricominciamo a seguire le vicende della sua vita adulta, la cosiddetta “vita pubblica”.

In particolare, questa settimana si celebra la festa del Battesimo di Gesù, il momento simbolico per eccellenza dell’avvio della missione del Signore.

Tutti i vangeli indicano questo episodio come lo snodo della sua esistenza, il momento in cui ha cambiato vita: è con la scelta di farsi battezzare al Giordano dal Battista, infatti, che Gesù lascia Nazareth, la sua vita precedente, per cominciarne una nuova.

Di tutti i significati che il battesimo di Giovanni (ma anche quello cristiano) può avere, io credo che sia da sottolineare proprio l’aspetto di novità che esso riveste: farsi battezzare ha precisamente il senso di lasciare la vita vecchia per iniziarne una nuova.

Tutta la simbologia va in quella direzione: il Battista faceva metaforicamente attraversare il Giordano, cioè faceva uscire e – dopo il battesimo – rientrare gli Ebrei nella terra promessa, rinnovati; faceva immergere le persone nelle acque del fiume, facendogli lasciare simbolicamente sott’acqua l’uomo vecchio, per riemergere “nuovi”, così che fosse un “uomo nuovo” quello che usciva dalle acque, pronto – appunto – per una vita nuova, per rientrare nella terra promessa.

Anche il battesimo di Gesù va pensato in questi termini. Noi non sappiamo nulla – dai vangeli canonici – della sua vita precedente. Altre fonti ci dicono che ha vissuto un periodo di ricerca, forse ha avuto contatti con la comunità degli Esseni, probabilmente era un discepolo del Battista stesso …

In ogni caso, sappiamo che ad un certo punto sceglie di farsi battezzare.

La simbologia del “rito di passaggio” è resa evidente anche dalla centralità che a questo episodio viene data da tutti gli evangelisti.

Una centralità che – per certi aspetti – poteva sembrare più opportuno omettere, dato che il fatto di farsi battezzare da Giovanni lo faceva risultare a lui subalterno.

Nonostante ciò, questo momento è ricordato con enfasi in tutti i vangeli, proprio per il fatto che segna una svolta, un passaggio, appunto.

È qui che inizia l’avventura straordinaria della sua rivelazione.

Ed è qui che ricomincia il nostro percorso al seguito, ancora una volta, di questo rabbi.

Il vangelo di riferimento di quest’anno è Marco, il più breve e il più sobrio, ma anche il più crudo e ruvido. Sarà questo testo a condurci sul cammino percorso da Gesù dal battesimo al Giordano, alla croce del Gòlgota, per riscoprire il volto di Dio nel dipanarsi della storia di un uomo.

Buon anno!

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Battesimo del Signore (letture)

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,7-11)

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

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