Ascensione (commento) – Figli e figlie di serie B di un Dio dissennato?

Questa domenica la Chiesa celebra l’ascensione, cioè la memoria del tempo in cui Gesù torna presso Dio.

Dal punto di vista dei suoi discepoli e delle sue discepole, si tratta del momento in cui prendere congedo dalla Sua presenza.

Gesù, da allora in poi, non è più “fruibile” nel modo in cui lo era stato in precedenza.

Questa “partenza” significa vivere un’assenza, ritrovarsi soli, sole.

È indubbiamente una svolta nel modo di relazionarsi a Lui.

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Ascensione (letture)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,46-53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

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VI Domenica di Pasqua (commento) – Parole finali

Il vangelo di questa domenica è tratto dal lungo discorso che, secondo l’evangelista Giovanni, Gesù fa durante l’ultima cena.

Dopo la lavanda dei piedi, infatti, Gesù parla con i presenti, tra cui – fino a un certo punto – c’è anche Giuda Iscariota.

Quando, però, pronuncia le parole che la liturgia ci propone per oggi, Giuda se ne è già andato.

Stanno quindi per compiersi il tradimento, l’arresto, il processo e la condanna.

Questa è la situazione in cui l’evangelista colloca il discorso di Gesù ai suoi.

Sono parole finali.

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VI Domenica di Pasqua – letture

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,23-29)

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

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V Domenica di Pasqua (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,31-35)

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

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IV Domenica del tempo di Pasqua (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,27-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

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