Pasqua (commento)

Il vangelo di questa domenica, la domenica di Pasqua, è il vangelo più importante dell’anno…

… eppure Gesù non c’è.

È citato solo per identificare il discepolo che, insieme a Pietro, corre al sepolcro dopo l’annuncio di Maria di Màgdala (il discepolo «che Gesù amava») e nelle parole di quest’ultima: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».

Per il resto Gesù non c’è.

Il testo ci presenta il momento della scoperta del sepolcro vuoto, dei teli posati, del sudario avvolto in un luogo a parte: sono i segni della risurrezione, o meglio, quelli che verranno intesi come i segni della risurrezione quando i discepoli e le discepole lo incontreranno risorto.

Ma, a questo punto del racconto, Maria, Pietro e il discepolo amato non hanno ancora compreso cosa sia avvenuto.

È come se la liturgia ci ponesse di fronte a un momento di sospensione, in cui il tempo si ferma: la situazione non è più quella di prima (Gesù non è più – con il suo corpo morto – nel sepolcro), ma non è ancora quella dopo, quando si mostrerà risorto.

È lo spazio / il tempo sospeso…

… lo spazio / il tempo per chiedersi cosa voglia dire quella tomba vuota.

È uno spazio, un tempo che dobbiamo prenderci anche noi.

Per chiederci su cosa si fonda la nostra fede nella risurrezione, cosa implichi nella nostra vita, nella nostra prospettiva esistenziale, cosa cambia – nel nostro vivere – il fatto di credere (o meno) nella risurrezione, come orienta le nostre scelte, il nostro modo di essere, il nostro decidere chi essere.

Saltare questo spazio / tempo sospeso e correre subito in avanti e “dare per scontato” che Gesù sia risorto, rischia, infatti, di lasciarci tra le mani una fede superficiale, una fede che non ha il coraggio di fronteggiare le domande più dure della vita (quelle che riguardano appunto la morte, il senso della vita, il senso da dare alla vita…), una fede che non ha scavato in profondità e, dunque, non è ben radicata.

Il mio augurio è che la Pasqua sia l’occasione per prendersi questo tempo e questo spazio … sospeso.

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