XIV Domenica del tempo ordinario (commento)

Il vangelo di questa domenica è composto da due parti. La prima coincide con i versetti 25-27 del cap. 11 di Matteo (dall’inizio fino a «colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo»), la seconda con i vv. 28-29 (gli ultimi).

La prima parte, quella che viene anche definita “Inno di lode” («Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra…») è presente anche nel vangelo di Luca, al cap. 10, vv. 21-22. Lì, il medesimo inno di lode, è collocato subito dopo il ritorno dei discepoli, inviati ad annunciare che Dio ama tutti.

Nel vangelo di Matteo, invece, dopo il discorso sulla missione del cap. 10, c’è un altro episodio che si frappone all’“Inno di lode”, quello in cui Giovanni Battista manda a dire a Gesù «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (Mt 10,3).

Al di là di queste varianti, il contesto è comunque in medesimo: dopo un’attività di predicazione, spostamenti, incontri, ecc… Gesù si rivolge al Padre, chiamandolo «Signore del cielo e della terra» e lodandolo perché ha «nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli». Alcune traduzioni invece che «Ti rendo lode Padre», hanno «Riconosco a te Padre», «Mi compiaccio con te, o Padre». Gesù quindi è solidale con il Padre, con la sua scelta che “queste cose” siano accessibili ai piccoli e non ai sapienti.

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XIV Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (11, 25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto mi è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti, che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

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XIII Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,37-42)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

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XII Domenica del Tempo ordinario (commento) – Questa è un po’ la sintesi del mio pensiero

Per non fraintendere il testo del vangelo di questa settimana, è importante capire di cosa stia parlando Gesù.

Siamo al capitolo 10 di Matteo, i cui primi 15 versetti parlano della missione dei Dodici. Il problema messo in luce è che la loro testimonianza non troverà un’accoglienza gioiosa e trionfale, anzi: il messaggio che hanno da portare è un messaggio che scatenerà persecuzioni, accuse, odio, invettive, morte.

Un primo elemento di riflessione potrebbe essere questo: contrariamente, forse, a quanto ci aspettiamo, l’annuncio di un Dio che ama tutti a molti non piace.

Perché?

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XII Domenica del Tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,26-33)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

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Pentecoste (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-23)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11)

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

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Domenica delle palme (letture)

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo (Mt 26,14- 27,66)

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.

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I domenica di Quaresima (commento)

Domenica inizia la quaresima, il tempo di 40 giorni pensato per prepararsi alla Pasqua.

Il vangelo, come ogni anno, è quello delle tentazioni nel deserto, un episodio che i sinottici collocano all’inizio della vita pubblica di Gesù, subito dopo il battesimo al Giordano.

Quando, nelle settimane scorse, leggevamo i primi passi di Gesù trentenne, questo brano era stato omesso, proprio perché lo avremmo incontrato oggi.

La liturgia ci costringe dunque ad un passo indietro. Dopo essere stato battezzato da Giovanni Battista (cioè dopo aver preso la decisione di iniziare una nuova vita, lasciando Nazareth e intraprendendo la missione di far conoscere Dio agli uomini), «Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto».

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